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è nostra: è anche tua?

Carissimi

lo scorso mese di luglio ho contribuito a fondare una nuova cooperativa che venderà elettricità totalmente rinnovabile ai propri soci.

È nostra, questo il nome che abbiamo scelto, sta muovendo i suoi primi passi in queste settimane e diventerà operativa nella seconda metà dell’anno, fornendo i suoi primi chilowattora e stampando le sue prime bollette.

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Se e quando sarete convinti, potete diventare soci 

Ne possiamo anche parlare di persona, visto che nei prossimi mesi gireremo l’Italia per raccontare della Cooperativa, condividerne i valori, rispondere a dubbi e curiosità e raccogliere nuovi soci attivi. Scrivetemi per organizzare un incontro di persona.

Oppure, se non avete paura della lunghezza, potete proseguire nella lettura

Perché una nuova azienda fornitrice di elettricità? Non ce ne sono già a sufficienza?

Le grandi aziende energetiche hanno la grande responsabilità di fornirci di elettricità, petrolio, gas. Spesso hanno interpretato questa responsabilità come la libertà di potersi comportare con grande disinvoltura, promuovendo la realizzazione di impianti con grandi impatti ambientali. O addirittura come un via libera a pratiche scorrette, a scarsa considerazione nei confronti dei lavoratori e dei cittadini o addirittura a iniziative illegali.

È facile trovare informazioni sulle vicende delle centrali di Vado Ligure, La Spezia, Civitavecchia. Sulla battaglia vinta a Porto Tolle. Sui progetti di ENEL in Patagonia. E sugli impianti nucleari di ENEL in Slovacchia. 

Sui casi di corruzione che hanno coinvolto ENI in paesi come il Kazakistan, la Nigeria, l’Algeria.

E queste aziende sono le stesse che continuano a telefonarci a casa per proporci di cambiare fornitore. O che pagano ragazzi che fanno lo stesso casa per casa, nei centri commerciali, nelle stazioni. Probabilmente ognuno di noi conosce ha una zia o un amico che ha cambiato il proprio contratto, pensando di poter risparmiare, e ritiene invece a posteriori di aver subito un danno.

Pratiche commerciali disinvolte ma diffuse per cui ENI, ENEL, A2A, Edison e molte altre società sono state sanzionate in passato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Tanto poi i costi delle multe e del marketing sono inevitabilmente scaricati sugli utenti finali.

E se io non fossi d’accordo? E se non volessi più essere costretto a dare soldi a queste aziende? Quali alternative ho, nel concreto? Posso sganciarmi da questo sistema, come ho già fatto mollando le grandi banche e aprendo un conto corrente in Banca Etica? Posso “votare con il portafoglio” per un’alternativa in cui mi è più semplice riconoscermi?

È nostra si fonda sulla partecipazione attiva e sul coinvolgimento delle comunità e mira a cambiare dal basso il modo di produrre e consumare energia. L’energia che è nostra fornirà ai propri soci sarà acquistata da impianti rinnovabili e da imprese estranee a business critici dal punto di vista sociale, etico o ambientale.

Valuteremo di volta in volta, in base a criteri condivisi, oggettivi e misurabili, la sostenibilità ambientale e sociale degli impianti e il grado di sintonia tra noi e le imprese di produzione che si candideranno per venderci la loro energia. Un comitato scientifico farà da garante del processo. Tutto il meccanismo di selezione e qualificazione sarà trasparente e i nostri soci potranno aiutarci a prendere le migliori decisioni definendo i criteri di scelta. 

Per partire, il prezzo delle offerte sarà in linea con il servizio di maggior tutela, ma la forza dell’impresa sta nel numero di soci, non nei chilowattora venduti: al crescere della cooperativa si abbasserà il prezzo dell’elettricità fornita. Eventuali margini, al netto delle spese di gestione di una struttura volutamente leggera, saranno a disposizione dei soci che dovranno decidere se reinvestirli oppure distribuirli in forma di ristorno.

è nostra (per statuto) non è a scopo di lucro, mira piuttosto a garantire una fornitura di energia elettrica equa e responsabile al giusto prezzo, favorendo parallelamente, la riduzione dei consumi attraverso campagne di sensibilizzazione al risparmio energetico. Funzionerà di fatto come un grande gruppo d’acquisto solidale di elettricità sostenibile. I soci fondatori di è nostra sono Avanzi, EnergoClub, Retenergie e ForGreen. http://www.enostra.it/chi-promuove/

Ma come in ogni cooperativa vale il principio una testa un voto.

Ma da dove nasce questo progetto e perché proprio ora?

Come probabilmente già sapete, nel 2008 ho contribuito a fondare Retenergie, una cooperativa che realizza impianti rinnovabili ad azionariato diffuso. http://www.retenergie.it/

Finora abbiamo raccolto più di un milione di euro dai nostri 800 soci. Con questo capitale abbiamo realizzato sette impianti fotovoltaici su tetto. Nei prossimi mesi dovremmo finalmente riuscire a realizzare le nostre prime pale eoliche e il nostro primo impianto idroelettrico, riattivando una derivazione inattiva da quasi cinquanta anni.

Fin dal primo momento abbiamo lavorato per arrivare a chiudere il cerchio: portare l’elettricità dai nostri impianti alle case dei nostri soci. Ottocento soci sono tantissimi, ma non bastano a tenere in piedi una impresa così complessa. Allora abbiamo sviluppato una convenzione con Trenta, il fornitore migliore tra quelli disponibili sul mercato italiano, ma ancora non ci bastava.

In questi anni abbiamo allora intrecciato il cammino di altre realtà che perseguivano gli stessi obiettivi nostri, costruendo una rete più vasta. Ma è grazie all’incontro con le migliori esperienze europee che siamo riusciti a fare il salto decisivo. Durante il progetto RESCoop20-20-20 abbiamo avuto modo di confrontarci con cooperative di vendita attive in Spagna, Francia, Germania, Danimarca e Belgio. Grazie ai loro consigli abbiamo definito un piano di sviluppo realistico e compatibile con la realtà legislativa e regolatoria italiana.

In una prima fase quasi tutte le attività della cooperativa saranno di fatto esternalizzate. Sceglieremo noi da quali impianti approvvigionarci, ma le operazioni di fatturazione o l’attività di trading sulla borsa elettrica saranno realizzate da altre società per noi.

Al crescere del numero dei soci saremo progressivamente in grado di internalizzare le attività fino a renderci totalmente indipendenti.

Per noi non esistono clienti ma solo soci. Se vuoi avere la fornitura di elettricità da è nostra devi diventare socio. Se la bolletta elettrica è intestata a te, puoi diventare socio consumatore versando 150 euro. http://www.enostra.it/partecipa/diventa-socio-di-enostra/

125 euro costituiranno il capitale versato, che ti verrà restituito se un giorno deciderai di lasciare la cooperativa. I rimanenti 25 euro invece costituiscono una forma di finanziamento all’avvio della cooperativa che verrà trattenuto in ogni caso per pagare le spese di gestione del rapporto con i soci.

Ma davvero avete intenzione di cambiare il sistema energetico, o non state forse semplicemente costruendovi una nicchia un po’ fighetta che però non avrà alcun impatto concreto?

La dimensione giusta per È nostra è quella dei 10-20.000 soci. Una realtà piccola rispetto ad altre, ma abbastanza grande da poter diventare un esempio e uno stimolo per tutti. 

È nostra lavorerà per promuovere l’efficienza energetica e la progressiva elettrificazione dei sistemi di trasporto e di riscaldamento (con le nuove tecnologie efficienti). Ma il sito della cooperativa sarà inoltre una piattaforma aperta a tutte le realtà virtuose che stanno realizzando nuovi impianti a basso impatto ambientale, come Retenergie.

È nostra non possiede (e non possiederà) impianti di produzione, ma ne promuoverà la realizzazione.

Sarà contemporaneamente una operazione di boicottaggio, un gruppo d’acquisto, un’iniziativa di finanza etica. Stiamo definendo convenzioni e collaborazioni con Banca Etica, Greenpeace, i gruppi d’acquisto solidali, il mondo delle cooperative. Pubblicheremo sul sito gli aggiornamenti.

Non c’è fretta, ma mi piacerebbe convincervi entro il mese di giugno, perché il successo di questa “impresa” dipende da tutti.

BIBLIOGRAFIA

Centrale carbone Vado Ligure, 40 indagati per disastro ambientale: c’è anche Burlando

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-01-22/centrale-carbone–vado-ligure-40-indagati-disastro-ambientale-c-e-anche-burlando-102144.shtml?uuid=ABfTT4hC

Il carbone sul cielo della Spezia – I pericoli della centrale ENEL hanno quasi mezzo secolo e sono tuttora discussi

Civitavecchia, il sindaco: “Emissioni troppo alte, chiudo la centrale Enel”

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/23/enel-civitavecchia-tidei/322510/

Porto Tolle, Enel abbandona il carbone – I giudici: “Inquinato per incrementare utili”

http://www.repubblica.it/economia/2014/09/25/news/porto_tolle_enel_abbandona_il_carbone_i_giudici_inquinato_per_incrementare_utili-96662618/

La Patagonia, le dighe, ed Enel – Cosa c’è in gioco nel grande progetto idroelettrico contestato in Cile

Energia. Enel, stop Cile a mega-progetto idroelettrico Endesa in Patagonia

http://archivio.internazionale.it/news/energia/2014/06/10/enel-stop-cile-a-mega-progetto-idroelettrico-endesa-in-patagonia

Enel e Greenpeace, è duello sul nucleare slovacco

L’associazione ambientalista attacca Enel: dopo aver sperperato ingenti somme sul nucleare in Italia, ora ne spreca per rimodernare una centrale nucleare in Slovacchia concepita negli anni ’70

http://www.lastampa.it/2013/11/05/scienza/ambiente/focus/enel-e-greenpeace-duello-sul-nucleare-slovacco-ZD9NpVEwniSH1tmeK3WgDI/pagina.html

E il kazako comprò la casa del principe Andrea «Con tangenti Eni»

http://www.corriere.it/cronache/12_giugno_01/kazako-compro-casa-principe-andrea-con-tangenti-eni-luigi-ferrarella-giuseppe-guastella_957da6b8-aba9-11e1-b908-fbecd0c99c6b.shtml

Tangenti Eni, i pm: «Scaroni e Descalzi hanno diretto la corruzione»

Le carte dell’inchiesta sulle tangenti in Nigeria. L’accusa: i 215 milioni sequestrati «erano destinati anche ai manager Eni e intermediari italiani»

http://www.corriere.it/cronache/14_settembre_12/tangenti-eni-pm-scaroni-descalzi-hanno-diretto-corruzione-c534166c-3a3b-11e4-8035-a6258e36319b.shtml

Saipem, il pm vuole Scaroni a processo per le tangenti in Algeria

http://www.repubblica.it/economia/finanza/2015/02/12/news/saipem_il_pm_vuole_scaroni_a_processo_per_le_tangenti_in_algeria-107140869/

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