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Tu lo accarezzi Sanremo

Domare una belva come il festival non è facile. E forse è giusto dire a Carlo Conti (come ha fatto qualcuno ieri sul palco) “Tu lo accarezzi Sanremo”.

Del resto quello che si chiede a un buon presentatore è di presentare, punto. Su un palco che ha distrutto carriere, Conti è sempre perfettamente a suo agio e mette sempre tutti perfettamente a loro agio. Accetta le battute su di sé e non si impone mai. È forse la miglior spalla che un comico possa desiderare. Del resto è grazie a lui che Panariello ha una carriera. Sa alzare il tono e il ritmo e rallentare quando serve. È persino credibile durante le televendite, normalmente il punto televisivamente più tragico delle serate sanremesi.

Ma il vero capolavoro lo ha fatto ieri nella chiacchierata con Ezio Bosso. Un siparietto che un Fabio Fazio qualsiasi avrebbe facilmente reso patetico in modo assurdo, è stato invece apparecchiato con un eccellente senso della misura. Certo Bosso è bravissimo, unico, ma lo spazio e i tempi sono stati dettati con grande maestria dal conduttore.

Carlo Conti potrebbe tranquillamente essere nominato conduttore di Sanremo a vita. Ma gli servono collaboratori all’altezza. Intanto qualcuno che lo aiuti nella scelta dei brani in concorso, da due anni molto deludenti. E poi qualcuno che gli scriva dei testi all’altezza per le interviste, soprattutto con gli ospiti stranieri. Hai l’occasione di intervistare Nicole Kidman e la domanda più scomoda che le fai è se è vero che il marito le scrive lettere d’amore? Non è che le devi frugare dentro ma almeno tira fuori tre domande tre che facciano conoscere un po’ meglio la persona che hai davanti. Magari è una stronza, magari è una stupida: proviamo a scoprirlo. Anche perché da lei ci aspettiamo risposte all’altezza e siamo sicuri che non ci avrebbe certo deluso.

scritto per #CriticalPop

Published inSanremo

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