Dal 2009 il Festival di Sanremo era sempre stato vinto da cantanti che in un modo o nell’altro arrivavano dai talent televisivi, con un’unica eccezione. Marco Carta, Emma Marrone e Valerio Scanu erano tra gli Amici di Maria De Filippi, Marco Mengoni era stato concorrente di ‘X Factor’ dove Arisa invece faceva il giudice. Il volo è un’invenzione dei talent per minori di Raiuno.
Nell’edizione 2016 solo sette partecipanti su venti non hanno mai avuto a che fare con talent show e solo quattro dei quindici finalisti.
Chi esce dai talent ha due vantaggi significativi. È in generale più conosciuto dal pubblico e ha una migliore familiarità con il meccanismo del televoto: è il favorito naturale. Per questo motivo anche i tanti che in questi giorni si erano piano piano affezionati a “Un giorno mi dirai” tifavano in silenzio per la vittoria finale degli Stadio, senza crederci troppo. Dopo le prime quattro serate gli Stadio Official erano infatti quarti in classifica, dietro a Valerio Scanu, Annalisa e Lorenzo Fragola. In finale hanno però trionfato grazie soprattutto ai voti della giuria demoscopica (il televoto e la giuria degli esperti li avrebbero entrambi classificati quinti).
La vittoria degli Stadio non è solo un premio alla carriera. Hanno portato una canzone che arriva, tanto che nella riproposizione finale è stata addirittura cantata in coro da tutto il pubblico dell’Ariston in piedi per l’occasione. A qualcuno non è piaciuto il testo che sembra voler alimentare una perversa spirale di sensi di colpa tra un padre che rinfaccia i sacrifici fatti e una figlia che potrebbe legittimamente chiedere “ma chi te l’ha mai chiesto?”. Ma l’OH-OH-OH-OH del ritornello sembra fatto apposta per piacere a chiunque. E infatti era stata proposta a Vasco Rossi che giustamente declinò l’invito “Ma come faccio a cantare un testo del genere? Io non ho mai fatto rinunce, sono quello della vita spericolata. Predicare improvvisamente Ho rinunciato alla mia felicità per te non potrebbe essere credibile!”.
Dicevamo dell’unica altra eccezione al dominio dei talent nelle ultime edizioni. Nel 2011 Roberto Vecchioni si impose con “Chiamami ancora amore”. Era il segnale che anticipò la vittoria di Giuliano Pisapia alle elezioni comunali milanesi.
Chissà se anche la vittoria degli Stadio non anticipi qualche sommovimento politico prossimo venturo. È finita l’epoca della rottamazione?
scritto per #CriticalPop
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