ho letto tanti libri belli quest’anno, proprio tanti
ma alla fine quelli che per me sono stati più importanti sono questi sei (più uno che tengo per me)
mi sono chiesto perché proprio questi sei e forse c’entrano qualcosa con il fare i conti con sé stessi
Operazione Shylock ha dentro tutto l’universo di Roth, un libro tanto diverso da quelli suoi più popolari (come quelli della trilogia americana)
è appunto il fare i conti con l’essere un ebreo americano
Le benevole di Jonathan Littell invece per molti versi è il suo esatto contrario
il gelido resoconto della banalità del male, di come si può diventare gerarchi nazisti, come se fosse la cosa più naturale del mondo
e bisogna fare ogni tanto uno sforzo per staccarsi e guardare le cose in prospettiva, altrimenti si finisce invischiati nella prospettiva sua
La storia del nuovo cognome di Elena Ferrante l’ho sentito mio molto più del primo della quadrilogia e mi sembrava per lunghi tratti di parlare proprio di me
Turbine di Juli Zeh è una specie di Middle England applicato alla Germania dell’Est, con le turbine
per me una lettura importante, ma mi rendo conto che sono di parte
7 minuti – Consiglio di Fabbrica di Stefano Massini è un breve testo per il teatro efficacissimo nel raccontare i dilemmi del nostro tempo
e infine L’economia della ciambella di Kate Raworth che è il libro che mi serviva, soprattutto per lo sguardo disincantato e il tentativo di ribaltare, efficacemente, la prospettiva Mostra meno
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