risposta alla lettera di Super – Il festival delle periferie di Milano
Non ritengo di avere competenze ed esperienze per dire qualcosa di sensato da urbanista, diciamo così, quindi provo a inserire una considerazione marginale su un tema che credo nei prossimi anni sarà sempre più rilevante. Se da una parte è legittimo considerare i costi dell’affitto (o del mutuo) delle abitazioni, dall’altra non dobbiamo dimenticare i costi delle forniture energetiche (gas, teleriscaldamento ed elettricità) e dei trasporti. Gli osservatori vedono una povertà energetica crescente che si allarga dai temi tradizionali (in particolare i costi del riscaldamento) a quelli del raffrescamento estivo e quelli dei trasporti. In questa particolarissima stagione dell’autunno 2021 sappiamo che le bollette sono cresciute come mai in passato e almeno per i prossimi mesi sono destinate a mantenersi a livelli inediti. Chiaramente questo causa impatti più rilevanti soprattutto sulle fasce più deboli. Ovviamente questo fenomeno dovrebbe in prospettiva alimentare una transizione energetica ancora più rapida. Le criticità sono soprattutto sul COME questa transizione viene agita. Finora spesso gli interventi di finanziamento statale si sono tradotti in incentivi fiscali o all’acquisto che sono disegnati in modo da alimentare azioni di famiglie del ceto medio o benestanti: chi si occupa della transizione dei poveri? Un tema piccolo ma interessante è quello delle comunità energetiche. Ma manca lo spazio per approfondirlo.
Grazie per la disponibilità!
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